mercoledì 11 febbraio 2009

Vento a Milano

Vento a Milano quest'oggi. Luce e luce tra gli angoli di cielo. Camminando per la strada nel giorno pieno, l'odore del sole. Inverno, e non più, annuncio di tepore. Respiro di pianura. Oggi è tempo di stare nei campi. Naso all'aria tra cappotti semichiusi, e un ingiustificato sorriso.

Lontano lontano
oltre Milano
oltre i gasometri
oltre i manometri
oltre i chilometri e
i binari del tram
Lontano lontano
molto lontano
oltre l'acqua corrente
e l'elettricità..


P. Conte

Sotto la Madonnina: Milano, culla del Futurismo


Milano. "Io inizio una rivoluzione contro la bestiale e nauseante concezione del libro passatista". Così Filippo Tommaso Marinetti nel 1912, nel manifesto Distruzione della sintassi. Immaginazione senza fili. Parole in libertà. Nel centenario dalla nascita, Milano, culla del movimento, celebra il Futurismo con due mostre: a Palazzo Reale "Futurismo 1909-2009", e da oggi, alla Fondazione delle Stelline, "F.T.Marinetti=Futurismo". Oltre settanta opere, ritratti e un'ampia sezione documentaria a testimonianza della multiforme attività artistica. Detonatore del '900, Marinetti proclamò la "stilistica della materia", facendo vibrare letteratura e arte della vitale energia della realtà. Momneto dissacrante contro il morboso romanticismo, il Futurismo affermò l'ideologia del transitorio. Ampio rilievo è stato dato al volume Zang Tumb-Tumb: l'accento sulla vita in atto, influenzato dalla tecnologia e dalla réclame, ha posto il futurismo in un confronto con i nuovi mezzi di comunicazione. Nucleo della mostra, la più grande tavola parolibera: Bombardement d'Adrinople del 1915, oltre a quelle di Balla, Buzzi, Cangiullo, Carrà, e Depero. Portatrici delle velocità degli aeroplani, dei treni e degli esplosivi, le parole in libertà mettevano in gioco nuovi meccanismi fruitivi: il pubblico era invitato a quella che Roland Barthes chiamò "una pratica corporea di gioiosa comunione", dove il carattere tipografico, emancipato sulla pagina spettacolarizzata, diveniva campo gravitazionale. Oggi forse, le visioni futuriste si sono realizzate, e il fascino di quell'energia allora naif è ancora così vitale attraverso la documentazione che ci ha lasciato.